Si fa presto a dire dentista, ma le specializzazioni del dentista sono molteplici e ognuna con le sue specificità. Vediamole più nel dettaglio!

Quale percorso di studi bisogna intraprendere?

In Italia, prima della metà degli anni Ottanta per diventare dentista bisognava conseguire la laurea in Medicina. Infatti, molti dentisti che attualmente esercitano la professione odontoiatrica sono anche medici e chirurghi. Successivamente è poi stata istituita una laurea specifica in Odontoiatria e Protesi Dentaria.

Il percorso universitario ha una durata complessiva di sei anni ed è possibile iscriversi in circa trenta università statali, oltre ad alcune università private. Attenzione però! Si tratta di un corso di laurea a numero programmato, che prevede un test di ammissione non facile da superare e che, generalmente, si svolge nello stesso giorno ed è uguale per tutte le università pubbliche italiane. Per le università private, invece, cambiano date e modalità.

Al termine del percorso universitario italiano, nel corso del sesto anno, è obbligatorio effettuare un tirocinio nel reparto di odontoiatria di un ospedale pubblico. Il tirocinante potrà così mettere in pratica le nozioni teoriche studiate, ma soprattutto prendere contatto con le principali discipline odontoiatriche (Conservativa, Endodonzia, Chirurgia Orale, Parodontologia, Pedodonzia, Ortodonzia, Implantologia e Protesi, Gnatologia, Clinica odontostomatologica, Patologia orale). A quel punto potrà decidere se specializzarsi in una di queste o rimanere un “dentista generico”, anche detto, in inglese, “general practitioner” (GP).

Dopo aver conseguito la laurea, il laureato non può ancora esercitare la professione, ma deve superare un’ulteriore prova di abilitazione: l’esame di Stato. Il test consiste in un esame orale e uno pratico di chirurgia odontostomatologica (es. estrarre un dente), entrambi volti a verificare le competenze del candidato.

Superata anche questa prova, se si vuole esercitare la professione, ci si deve iscrivereall’Albo degli Odontoiatri dell’Ordine Provinciale dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di residenza.

Cosa succede dopo la laurea?

Il dentista può decidere di esercitare la professione odontoiatrica in diversi contesti. Può infatti decidere se svolgere la sua attività come dipendente oppure come libero professionista. Inoltre, può scegliere se lavorare nel settore pubblico, per esempio nel reparto odontoiatria all’interno di ospedali, poliambulatori e altri tipi di struttura convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale (SSN). In alternativa, può aprire un proprio studio dentistico o operare in qualità di consulente o dipendente in altri studi dentistici o cliniche private. 

Specializzazioni dentista: quali sono?

Come detto, al termine del percorso di studi, l’odontoiatra può scegliere di specializzarsi in una o più branche dell’odontoiatria e focalizzare così la sua carriera su specifici trattamenti. Va però ricordato che ogni laureato ed abilitato in odontoiatria e protesi dentaria può eseguire tutte le specializzazioni senza alcun obbligo.

Vediamo le varie branche dell’odontoiatria:

  • Conservativa: si occupa della cura e ricostruzione di denti danneggiati da carie o traumi (es. a seguito di incidenti stradali o sportivi). Tra i trattamenti più conosciuti di odontoiatria conservativa citiamo le otturazioni. In Italia la più importante associazione di dentisti specializzati in questa branca dell’odontoiatria è l’AIC (Accademia Italiana di Conservativa e Restaurativa).
  • Endodonzia: l’endodontista si occupa nello specifico di terapie dell’endodonto, ovvero la parte interna del dente, detta polpa. Il trattamento endodontico o terapia canalare, definita comunemente “devitalizzazione”, è la procedura che permette di salvare un dente seppur affetto da patologie della polpa dovute a carie profonda, a lesioni, traumi o altre cause. In Italia la SIE (Società Italiana di Endodonzia) e l’AIE (Accademia Italiana Endodonzia) si occupano nello specifico di queste tematiche.
  • Parodontologia: il parodontologo è il dentista specializzato nella cura delle patologie del parodonto, ovvero l’insieme dei tessuti che circondano il dente e che assicurano la sua stabilità (gengiva, osso alveolare, cemento radicolare e legamento parodontale). Tra le malattie più note: la gengivite e la parodontite (o piorrea). La società italiana che contribuisce allo sviluppo delle conoscenze scientifiche nella parodontologia è la SIdP (Società italiana di Parodontologia e Implantologia).
  • Implantologia e protesi: pratica odontoiatrica volta a ripristinare la funzionalità di una bocca affetta da edentulia singola, parziale o totale. I denti mancanti vengono sostituiti con delle protesi, che possono essere fisse (es. impianti) o rimovibili. In Italia, tra le associazioni di riferimento troviamo l’AIOP (Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica), la IAO (Italian Academy of Osseointegration), insieme alla già citata SIdP.
  • Pedodonzia: il pedodontista o dentista pediatrico è lo specialista che si prende cura della salute orale dei più piccoli, ovvero dei bambini e degli adolescenti (dai 2 ai 16 anni) con un approccio che include metodologie specifiche anche in ambito psicologico. Si occupa in particolare della prevenzione della carie sia dei denti da latte (denti decidui) sia di quelli definitivi (es. fluoroprofilassi e sigillature), della loro cura e intercetta eventuali malocclusioni. La SIOI (Società Italiana di Odontoiatria Infantile) è il punto di riferimento in Italia.
  • Gnatologia: è una specializzazione relativamente recente dell’odontoiatria. Lo gnatologo si occupa dello studio e della cura di tutte le patologie a carico degli organi responsabili della masticazione e delle relative funzioni (es. fonazione, deglutizione e postura). In particolare, si occupa della cura delle articolazioni temporo-mandibolari, mandibola, mascella, lingua e denti. L’AIG (Associazione Italiana di Gnatologia) è l’associazione italiana di riferimento.

Esistono infine, due corsi di specializzazione post-laurea della durata di tre anni in:

  • Ortodonzia: l’ortodontista è il dentista che, oltre alla laurea, ha conseguito la specializzazione in Ortognatodonzia. Il suo compito è prevenire e correggere, dal punto di vista estetico e funzionale, le irregolarità facciali e le anomalie di posizione dei denti, come per esempio le malocclusioni. La società scientifica di riferimento è la SIDO (Società Italiana di Ortodonzia)
  • Chirurgia orale o odontostomatologica: è una branca dell’odontoiatria che si occupa di problematiche per le quali è necessario un approccio chirurgico. L’odontostomatologo o chirurgo orale è un dentista con la specializzazione post-laurea in Chirurgia odontostomatologica che può intervenire per estrarre radici o denti inclusi, eseguire apicectomie, rimozione di cisti o tumore del cavo orale, ma può anche inserire impianti e svolgere trattamenti parodontali.

La SICOI (Società Italiana di Chirurgia Orale ed Implantologia) e la SIDCO (Società Italiana di Chirurgia Odontostomatologica) sono due società scientifiche che racchiudono specialisti in questa branca.

È bene ricordare che queste due specializzazioni non sono obbligatorie per lo svolgimento delle branche stesse: questo significa che per praticare l’ortodonzia e la chirurgia orale è necessario e sufficiente essere laureati in odontoiatria e protesi dentaria, aver superato l’esame di stato ed essere iscritti all’albo odontoiatri dell’Ordine provinciale dei Medici Chirurgi e Odontoiatri.