BellezzaIl dentista può migliorare l'aspetto del viso?

Il dentista può migliorare l’aspetto del viso?

Il 2020 è stato l’anno della pandemia da Covid-19, del lockdown, delle mascherine, delle restrizioni sociali ed economiche, dello smart working e dei web meeting. Adesso ci aspettiamo tutti che il 2021 sia l’anno della svolta. Ad oggi di fatto è cambiata la nostra quotidianità professionale, sportiva e sociale, ma anche il nostro modo di gestire le attività più semplici come fare la spesa e accompagnare i figli a scuola. Le nostre finestre sul mondo sono diventate il web, i social network, le piattaforme di comunicazione come Zoom, Skype e Teams per videoconferenze, colloqui e riunioni online. Tutto questo ha avuto effetti più che positivi sul settore dell’estetica.

L’importanza di un bel sorriso

È aumentata, infatti, la domanda di trattamenti di medicina estetica minimamenti invasivi per apparire al meglio. Durante le canference call, le webcam inquadrano le persone in primo piano, mettendo in evidenza dal più piccolo al più grande difetto del volto. Ma quando pensiamo all’estetica del viso non possiamo trascurare la bocca e il sorriso. Questi svolgono un ruolo fondamentale nell’aspetto generale e condizionano la nostra autostima, il modo di rapportarci con gli altri e la percezione che gli altri hanno di noi. Ma che ruolo ha il dentista nel miglioramento dell’aspetto del nostro sorriso, e di conseguenza, del nostro viso?

Odontoiatria estetica vs odontoiatria cosmetica

Sbiancamenti, faccette dentali, “piercing” dentali sono, per esempio, trattamenti che rientrano nella cosiddetta odontoiatria cosmetica. Questa ha come unico obiettivo il miglioramento dell’aspetto estetico, quindi della nostra immagine. Si parla, invece, di odontoiatria estetica quando, oltre a migliorare l’aspetto puramente estetico, la terapia è volta a risolvere esigenze funzionali, come la masticazione e la respirazione, partendo da fratture, carie o edentulia, ovvero la mancanza di uno o più denti. La distinzione tra odontoiatria cosmetica ed estetica non è comunque così netta. Spesso uno stesso paziente necessita dell’intervento di entrambe per poter risolvere una particolare problematica. Gli interventi che hanno come principale obiettivo migliorare la funzionalità, hanno poi spesso un effetto benefico anche sull’estetica del sorriso o del viso nel suo complesso, se correttamente pianificati ed eseguiti. È importante sottolineare che per migliorare l’estetica del sorriso in modo duraturo bisogna prima accertarsi che la bocca sia in salute. Qualsiasi trattamento, infatti, non può avere successo o durare a lungo se denti e gengive non sono sani e se la masticazione non è efficiente.

Il ruolo del dentista: salute dei pazienti a 360°

Un sondaggio condotto qualche anno fa dall’AIOP (Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica) su 800 soggetti e 400 dentisti, stimava una domanda potenziale di trattamenti di medicina estetica della zona del viso intorno alla bocca di oltre 1 milione di persone. La metà di coloro che aveva dichiarato di essersi sottoposta a trattamenti estetici (il 4,5% degli intervistati) lo aveva fatto proprio sulla poltrona del dentista. Dobbiamo quindi aspettarci un cambio di ruolo del dentista? In realtà il ruolo del dentista è già molto diverso da qualche anno. Non è più solo relegato alla cura e alla prevenzione delle patologie del cavo orale, ma è legato a percorsi quasi olistici, di salute dei pazienti a 360° e, ovviamente, all’estetica del sorriso.

L’effetto lifting della protesi dentale

Senza interferire in ambiti che non ci competono, come la medicina e la chirurgia estetica, possiamo però pensare a quante prestazioni odontoiatriche migliorano l’estetica del volto.  Per esempio, le persone che a causa di traumi o della malattia paradontale hanno perso i denti di una sola o entrambe le arcate e che, quindi, soffrono di edentulia, presentano un viso “schiacciato”. Spesso, infatti, il naso arriva quasi a toccare il mento. Questo avviene perché i denti e l’osso mascellare sono un supporto indispensabile e creano volume in un volto. Le protesi, fisse o rimovibili, servono proprio a ripristinare questa mancanza di volume. Ovviamente l’obiettivo principale della terapia protesica è la riabilitazione della funzione masticatoria del paziente affetto da edentulia. In secondo luogo, però, non possiamo trascurare l'”effetto lifting” che la terapia genera sulle labbra e sulle guance. La protesi aiuta infatti ad aumentare la dimensione verticale di occlusione, ovvero l’altezza dei denti. Il maggior distanziamento tra la mascella superiore e quella inferiore, grazie all’inserimento della protesi, ha il vantaggio di distendere i tessuti con un effetto che ringiovanisce il volto.  Una protesi ben progettata può anche compensare la perdita di osso in senso orizzontale e restituire supporto adeguato a labbra e guance. Infine, la protesi è anche utile anche per corregge eventuali anomalie estetiche di forma, colore o posizione dei denti naturali.

Quali altre prestazioni odontoiatriche possono migliorare l’estetica?

La parodontologia

Le terapie protesiche hanno un ruolo fondamentale nel miglioramento dell’aspetto estetico del sorriso. Spesso, però, non sono la soluzione alla problematica specifica del paziente e devono essere integrate o sostituite da altri interventi. La parodontologia, per esempio, è la branca che si occupa della cura delle patologie del parodonto, ovvero l’insieme dei tessuti, molli e duri, che circondano il dente e che svolgono una funzione di sostegno. Tra le malattie più comuni rientrano certamente la gengivite e la parodontite. La parodontologia può aiutare il paziente a migliorare l’estetica del sorriso poiché i principali sintomi di queste patologie sono assolutamente antiestetici. Tra questi, infatti:

  • gengive rosse, infiammate o addirittura sanguinanti;
  • recessioni gengivali, ovvero le gengive che si ritirano lasciando scoperte parti del dente;
  • aumento dello spazio fra i denti, dovuto a una minore stabilità dentaria e alla retrazione gengivale;
  • pus e ascessi parodontali.

L’implantologia

L’implantologia permette a un paziente affetto da edentulia di ripristinare funzioni essenziali, come quella masticatoria, ma anche estetiche. Nell’osso mandibolare o mascellare del paziente, attraverso tecniche chirurgiche, vengono inseriti degli impianti dentali: simili a delle viti, vi si possono ancorare protesi, fisse o mobili, utilizzate per coprire lo spazio lasciato libero da uno o più denti. Gli impianti possono sostituire un dente singolo (corona su impianto), un gruppo di denti vicini (ponte su impianti), oppure un’intera arcata dentale.

L’ortodonzia

L’ortodonzia interviene invece per risolvere o prevenire malocclusioni e disallineamenti dei denti. Spesso si pensa alle cure ortodontiche come a trattamenti riservati a bambini o adolescenti. Sicuramente intercettare il prima possibile disfunzioni o abitudini viziate, come la respirazione orale o deglutizione atipica, che potrebbero influenzare il corretto sviluppo facciale e dentale è importante. Ma è altrettanto importante risolvere alcune malocclusioni anche in età adulta. Inoltre, se in passato le soluzioni proposte per risolvere le problematiche ortodontiche erano decisamente più invasive, negli ultimi anni l’avvento degli apparecchi trasparenti e linguali ha avvicinato sempre più adulti all’ortodonzia. Sono cresciuti, infatti, coloro che si rivolgono al dentista, sia per risolvere semplici disallineamenti, dunque per migliorare l’estetica del sorriso, o problematiche più complesse.

Cosa sono le faccette dentali?

Le faccette dentali sono un presidio terapeutico  utilizzato in odontoiatria fin dagli anni Ottanta. Permettono di correggere numerosi inestetismi, tra cui:

  • danni causati da fratture o incidenti;
  • anomalie di forma e/o dimensione;
  • difetti di posizionamento o chiusura degli spazi tra i denti, come il diastema;
  • alterazioni del colore.

Le faccette dentali non sono altro che delle lamine molto sottili, in ceramica o porcellana, che vengono incollate alla superficie esterna dei denti, dunque quella visibile, per migliorarne l’aspetto. La loro apposizione è un intervento minimamente invasivo, ma in grado di offrire un ottimo risultato estetico, duraturo e stabile nel tempo. Per un occhio non esperto, è quasi impossibile distinguere un dente naturale da uno trattato con faccetta.

Questo tipo di trattamento, proprio perché implica la gestione di spessori molto sottili di un materiale delicato come la ceramica, richiede una elevata competenza e manualità da parte del dentista e dell’odontotecnico che realizzano le faccette. Oltre a una progettazione molto precisa per calibrare gli spessori e poter essere il meno invasivi possibile nella asportazione dello smalto. Come per ogni trattamento odontoiatrico, anche quelli inerenti esigenze estetiche richiedono un attento studio del caso che deve essere eseguito dal professionista del sorriso: il dentista. Prima di intraprendere qualsiasi intervento correttivo, è infatti indispensabile che il clinico parli con il paziente. Deve infatti comprendere le sue esigenze e i suoi desideri e valutare insieme le possibili soluzioni, i tempi e i costi per realizzarle. Trattandosi inoltre di terapie mediche specialistiche è necessario che prima di ogni atto di cura venga eseguita una corretta diagnosi. Va ricordato inoltre che anche le faccette dentali rientrano nella categoria di “dispositivi medici su misura”, e sono quindi soggette alla regolamentazione europea relativa in merito alle certificazioni del fabbricante da fornire al paziente a termine della terapia.

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