Società ScientificheFumo e salute dei denti: ecco cosa dovresti sapere

Fumo e salute dei denti: ecco cosa dovresti sapere

Prima è stato limitato nei locali, creando delle sale dedicate a chi ne faceva uso. Poi la legge lo ha proibito nei luoghi chiusi frequentati dalla gente come uffici o ristoranti. Adesso a Milano è stato vietato anche in luoghi aperti come parchi o fermate di bus e tram. Parliamo del fumo e di come ha inciso sulla vita di molti. Sì, perché tutti abbiamo avuto l’amico fumatore, il nonno che non ne poteva fare a meno o l’insegnante che rientrava dalla pausa e riempiva la stanza con l’odore tipico delle sigarette impregnando l’aria. Inoltre, tutti ne ricordiamo gli effetti: denti gialli, alito cattivo, problemi respiratori e tanto altro. Un aspetto sicuramente da sottolineare è il legame del fumo con il Covid-19! Ma partiamo dalle basi.

Perché il fumo danneggia i denti

Se è ormai consueto parlare degli effetti del fumo sulla salute in generale, dall’altro lato sono poche le persone che conoscono le conseguenze che questo ha sui denti. Si sa molto sul fumo e l’apparato respiratorio, riproduttivo e cardio-vascolare, ma probabilmente non tutti sanno che il fumo è uno delle cause principali del tumore alla bocca. Inoltre, un eccessivo consumo di tabacco provoca danni alla salute dei denti: da un lato, le sostanze citotossiche che contiene possono distruggere le cellule dei tessuti di sostegno ai denti, minacciando anche l’integrità degli impianti in titanio, dall’altro, compromette i denti anche a livello estetico. Nell’estetica del sorriso, oltre ai denti sono coinvolte  le gengive, che a causa del fumo, possono subire processi infiammatori che causano dolori, recessioni gengivali o parodontite. La dipendenza da nicotina, infine, provoca: alito cattivo, annullamento delle proprietà protettive della saliva, depositi di tartaro e ridotta capacità gustativa.

Fumo: il nemico del sorriso

Si può facilmente comprendere come la sigaretta sia nemica di un sorriso perfetto. Se sei o sei stato un fumatore, quante volte dopo aver rivisto una tua fotografia hai provato un senso di disagio a causa dei denti ingialliti dal fumo? Il fumo provoca, infatti, l’ingiallimento dei denti e ne rovina lo smalto con l’insorgenza di macchie. Questo avviene perché il tabacco contiene varie sostanze dannose come il catrame il cui consumo quotidiano lascia sui denti residui che deteriorano lo smalto e favoriscono i depositi di tartaro. Per far fronte a questo problema, per quanto ovvia, la soluzione sarebbe quella di smettere di fumare. Dopo di che, ci sono anche dei trattamenti che limitano l’effetto danno. Per esempio, la pulizia professionale dei denti per rimediare al loro ingiallimento, nota come Air Flow, oggi facilmente eseguibile con utilizzo di delicate polveri sbiancanti tramite air flow. Durante il trattamento, l’utilizzo di un getto di acqua e bicarbonato ad alta pressione porta all’effetto sbiancante. Se è vero che questa tecnica consente di eliminare le macchie gialle, di certo non può proteggere in maniera definitiva i denti dai successivi effetti del fumo.

A rischio densità ossea e impianti

Ma la nicotina ha un effetto nocivo anche sulla densità ossea poiché tende a diminuirla. Cosa significa? Espone i tessuti ossei in cui sono inseriti i denti a maggiori rischi. I fumatori più incalliti, che dopo anni si ritrovano a perdere i denti, difficilmente possono sperare di ricompensare la loro perdita con l’implantologia. Innanzitutto, il fumo può compromettere la riuscita di un impianto poiché aumenta il rischio di infezioni e quindi di complicanze . Se non si smette di fumare infatti, si può perdere l’impianto a causa della perimplatite: un’infiammazione della mucosa che, creando delle tasche intorno ai denti artificiali, minaccia la solidità dell’impianto attraverso la perdita dell’osso che lo circonda. Infine, dato che il fumo riduce l’ossigeno nel sangue, compromette i processi di rimarginazione delle ferite, andando a rappresentare una controindicazione per le operazioni che richiedono una rigenerazione ossea.

“Da quando fumo ho l’alito cattivo”

Il tabacco provoca anche una sgradevole alitosi, avvertibile facilmente già quando il paziente si siede sulla poltrona odontoiatrica. L’alitosi si sviluppa perché le sostanze tossiche contenute nelle sigarette si depositano sui denti e vengono assorbite dalle mucose della bocca. Inoltre, l’assunzione del fumo provoca una riduzione della salivazione che, tra le varie funzioni, ha anche quella di lavare i batteri all’interno della bocca. Quando questa è scarsa, i batteri possono accumularsi più facilmente e produrre i gas solforati responsabili dell’alitosi. Paradossalmente, il disagio provato a causa dell’alito cattivo induce il fumatore ad eccedere nel consumo di mentine e chewing-gum. Queste ultime, in realtà, aggravano le erosioni dello smalto visto il contenuto di zucchero e di acido citrico.

Le principali patologie causate dal fumo

Il fumo può peggiorare patologie che minacciano il benessere orale come gengivite e parodontite. L’aumento di placca, tartaro e batteri, conduce infatti al rischio di infiammazioni gengivali al parodonto, l’insieme dei tessuti che sono alla base di un dente. La parodontite, se sottovalutata e non curata in tempo, può portare anche alla perdita di un dente. Una probabilità 3 volte più alta tra i fumatori rispetto a soggetti che conducono stili di vita più sani. Ancora, il tabacco, in tutte le sue forme, causa cancro orale. Basti pensare che oltre l’80% di tutti i carcinomi orali è attribuibile all’uso di tabacco. Il cancro orale include quello del labbro, della lingua, della gengiva, delle mucose della bocca e dell’oro-faringe, ovvero la parte iniziale della gola. Chiaramente, l’associazione tra cancro orale e tabacco è strettamente dipendente dalla dose, dalla durata e dalla modalità di esposizione.

Fumo e Covid: quale legame?

Il consumo di sigarette è nocivo per tutto l’organismo e aumenta il rischio di contrarre anche infezioni respiratorie. Fumare altera la funzionalità polmonare e rende più difficile al corpo combattere le infezioni: sono molti infatti i casi di fumatori che presentano polmoniti croniche o difficoltà respiratorie. Alcuni studi evidenziano che i fumatori presentano un rischio superiore di contrarre malattie respiratorie e tra queste vi è anche il Covid-19. Il fumo rappresenta sicuramente un fattore di rischio nelle malattie cardiovascolari e le ricerche dimostrano che i fumatori con malattie cardiovascolari pregresse risultano ancora più vulnerabili. Nonostante la diffusione sempre più elevata del vaccino e del piano messo in atto per poter vaccinare la popolazione, l’impatto della malattia sui fumatori in salute oppure con patologie pregresse risulta più elevato rispetto a chi non fuma, portando i primi incontro a un rischio maggiore di sviluppare complicanze più gravi. Smettere di fumare è l’unica soluzione per poter aiutare il proprio organismo ad affrontare le infezioni.

Anche al fumo c’è rimedio

È indubbiamente complicato smettere di fumare improvvisamente. Però, dopo una conoscenza più approfondita sui danni del fumo sui denti, la difficoltà può essere ridotta con l’ausilio di supporti, primo tra tutti il dentista. Voler smettere di fumare è già un passo importante verso il miglioramento della propria salute. Per questo motivo si consiglia vivamente di contattare un professionista. Questo ti aiuterà motivandoti e dandoti consigli su come mantenere denti e bocca il più puliti possibile. Intanto, nella pratica quotidiana, ricorda che mantenere una buona igiene orale è già segno di cambiamento: lava spesso i denti con un dentifricio al fluoro e passa il filo interdentale ogni giorno, ti aiuterà a prevenire la carie o la malattia parodontale. Ricorda: non è mai troppo tardi iniziare un nuovo percorso!

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