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Parodontite, ecco gli stili di vita non salutari che influenzano negativamente la salute della bocca

Quante volte hai sentito la frase “Prevenire è meglio che curare”? A volte si è fin troppo abusato di questo detto, ma quando si parla di salute orale è un evergreen. Per stare bene è necessario prendersi cura di se stessi! Infatti, anche se pensi di essere completamente in salute, ci sono alcune patologie che in modo subdolo potrebbero star facendo il proprio corso, senza la manifestazione di alcun sintomo. Tra queste vi è la parodontite. Ma cos’è esattamente e da cosa ha origine? Come si cura la parodontite e in che modo è possibile prevenirla?

Cos’è la parodontite e come si manifesta

La parodontite è un problema di salute globale che colpisce il 60% della popolazione adulta dopo i 35-40 anni. È una malattia infiammatoria che interessa le gengive. La parodontite è però da intendersi come lo stato finale della patologia gengivale. Il primo stadio di questa malattia è la gengivite che, se non curata, può degenerare in parodontite progressiva e distruttiva. Quest’ultima interessa e danneggia i tessuti più profondi (ovvero il legamento paradontale e l’osso alveolare), procura una progressiva mobilità dei denti, con la loro  probabile conseguente perdita. Nell’evoluzione di queste fasi, è possibile individuare alcuni sintomi più comuni:

  • sanguinamento spontaneo o  provocato dallo spazzolino;
  • gonfiore diffuso delle gengive con formazione di piccoli ascessi;
  • spostamento dei denti;
  • alitosi

Quante volte, infatti, spazzolando i denti al mattino o mordicchiando una matita a lavoro hai percepito il sapore di sangue in bocca? Sicuramente non è un buon segnale! Al manifestarsi dei primi sintomi l’intervento del dentista è fondamentale! Si, perché l’odontoiatra potrà verificare l’avanzamento dell’infiammazione e l’eventuale formazione della tasca parodontale. La tasca parodontale è il luogo in cui si annidano placca e tartaro, provocando da una parte danni alle strutture che sostengono la radice del dente, e dall’altra compromettendo l’estetica del tuo sorriso.

Parodontite: l’influenza negativa delle cattive abitudini

La parodontite, conosciuta comunemente con il più diffuso termine di piorrea, è spesso influenzata negativamente da comportamenti viziati e cattive abitudini. Un esempio? Sicuramente il tabagismo! Sapevi infatti che il fumo è il primo fattore di rischio ambientale per la malattia parodontale? Il fumo di sigaretta, infatti, aumenta il rischio di sviluppare la malattia che colpisce le gengive. Non fanno eccezione il fumo di pipa e sigari, così come l’uso di tabacco masticabile oppure l’uso di sigarette elettroniche! Inoltre, nonostante sia tra le cause che maggiormente aggravano la parodontite, spesso il fumo attenua i sintomi dell’infiammazione, nascondendo di fatto la gravità della parodontite, quando in realtà i fumatori sono i soggetti maggiormente a rischio. Tra le cattive abitudini possono essere inserite anche il consumo eccessivo di bevande alcoliche, una scorretta alimentazione ricca di zuccheri e carente di vitamine, e pratiche scorrette di igiene orale, troppa o troppo poca o mal eseguita. Dopo una stancante giornata, quando ormai si è già in pigiama e sotto le coperte, è sempre una seccatura trovare le energie per alzarsi e lavarsi i denti. È però importante mantenere questa buona abitudine perché altrimenti la salute orale può indebolirsi. Se infatti il tessuto paradontale, cioè le gengive e la struttura ossea che circonda il dente, soggette a infiammazione si indeboliscono, si potrebbe presentare il rischio di perdere i denti e di andare incontro a infezioni serie con riscontro negativo anche sulla salute generale

Quali sono le cause che portano alla parodontite

Come detto prima, il fumo e l’alcol rappresentano indubbiamente dei fattori ambientali di rischio. Ma quali sono le altre condizioni che espongono maggiormente alla piorrea?

  • Placca batterica: la colonizzazione di batteri sulle superfici dentali rappresenta il fattore principale per lo sviluppo della malattia parodontale.
  • Tartaro: il deposito dovuto alla placca batterica che rende vita facile alle infiammazioni.
  • Patologie sistemiche: alcune patologie che rendono i soggetti più suscettibili alla malattia parodontale sono: il diabete mellito, la sindrome di Down, l’artrite reumatoide, obesità e sindromi metaboliche. La parodontite può manifestarsi anche in concomitanza di alterazioni ormonali e a periodi di diminuzione delle difese immunitarie.
  • Familiarità: sebbene non si possa dire che la malattia paradontale sia ereditaria, esiste sicuramente familiarità. Infatti, tra i figli di coloro che hanno avuto (o hanno ancora) la patologia, le probabilità di esserne colpiti sono maggiori.

Esistono diversi tipi di parodontite

La parodontite non è uguale per tutti. In base all’età, alle zone della bocca interessate e all’aggressività della patologia vengono suddivise per stadio e per grado:

  1. Stadio: suddivide i pazienti in tre categorie I-II-III in base alla gravità della patologia, alla profondità del sondaggio, ai difetti ossei, alla mobilità e allo spostamento dei denti.
  2. Grado: suddivide  i pazienti  in tre categorie, A-B-C, valutando alcuni parametri legati alla età, alla gravità e alla velocità di progressione della patologia. I diversi gradi correlano il soggetto ai rischi del fumo, del diabete e alla infiammazione sistemica
  3. Estensione: indica su quanti denti della bocca è presente la parodontite. In questo modo suddividiamo i casi in generalizzati, localizzati o che interessano solo i molari e gli incisivi

L’importanza della prevenzione partendo dalla vita di tutti i giorni

Se nelle fasi iniziali questa malattia è asintomatica, sembra essere chiara una cosa, ovvero la necessità di sottoporsi a periodici controlli dal dentista o igienista dentale. Quando la tua auto inizia ad avere problemi o quando si accendono delle spie luminose, la prima cosa che fai non è chiamare il meccanico? Pensa alla bocca come un pezzo fondamentale del tuo corpo. È necessario che tutto funzioni bene per poter condurre una vita ottimale. Per questo al manifestarsi di alcune spie, come gengive gonfie ed arrossate, frequente sanguinamento spontaneo o causato dallo spazzolamento, dolori e sensazione di alito pesante è necessario prenotare un appuntamento dal tuo dentista di fiducia. Ma intanto cosa si può fare? Prevenire la malattia parodontale implica innanzitutto il controllo della placca dentale. Recarsi dal proprio dentista o igienista dentale, in tal senso, serve anche per ricevere le giuste dritte circa le tecniche di igiene orale domiciliare. Infatti, nella vita di tutti i giorni è possibile implementare con molta facilità sane abitudini di pulizia della bocca. Queste, oltre a mantenerla in salute, sono il primo strumento di prevenzione della malattia parodontale. Ad esempio, l’uso dello spazzolino elettrico e dei collutori è il primo ausilio che contrasta la formazione della placca. Gli spazzolini elettrici, quelli a testina tonda e movimento oscillante, se utilizzati correttamente, possono rimuovere la placca più efficacemente degli spazzolini manuali. Ma anche gli sciacqui con collutori a base di clorexidina, se prescritti dal proprio dentista, sono efficaci nella riduzione della placca e per tenere lontano il rischio di sviluppare gengiviti.

La terapia di recupero

Se si è affetti da parodontite esistono delle soluzioni! È infatti possibile effettuare terapie di recupero quando la parodontite ha manifestato i suoi effetti e i suoi danni. In queste situazioni, infatti, il parodontologo, l’odontoiatra specializzato nella prevenzione, diagnosi e trattamento delle malattie parodontali, interviene per far sì che la malattia non produca ulteriori danni diventando più grave. Prima di ogni cosa, il dentista individua il livello di aggressività e gravità della parodontite. Dopo di che, passa alla eliminazione della placca batterica e del tartaro attorno ai denti e alle radici utilizzando strumenti manuali o ultrasonici. Esegue cioè quella terapia che prende il nome di scaling e root planing, procedure di pulizia profonda che hanno l’obiettivo di eliminare, o quantomeno ridurre, le tasche parodontali. I risultati sono davvero eccellenti, dal momento che le gengive tornano rosee, non sono più gonfie e sanguinanti e la mobilità dentale o diminuisce o scompare del tutto. Nel caso in cui questa terapia iniziale non dovesse dare i risultati sperati, bisogna passare ai trattamenti chirurgici che eliminino le tasche parodontali e, se possibile, rigenerano i tessuti parodontali distrutti.

Bocca in salute? Si può, seguendo i nostri consigli!

Chi vuole seguire una routine quotidiana che assicuri una bocca in salute dovrebbe prima di tutto cercare di non eccedere con le cattive abitudini e mettere in pratica questi semplici consigli:

  • Lavare i denti con spazzolino e dentifricio dopo ogni pasto per circa 2-3 minuti, spazzolando in maniera accurata sia quelli anteriori sia quelli posteriori. Al supermercato cosa è meglio scegliere? È meglio preferire uno spazzolino, meglio se elettrico,  con setole morbide in grado di arrivare in tutte le zone della bocca. Ricorda: lo spazzolino va sostituito ogni tre mesi! Per quanto riguarda il dentifricio, è meglio sceglierne uno a base di fluoro che rende lo smalto più resistente e lo protegge dall’azione demineralizzante degli acidi della placca batterica.
  • Completare la pulizia dei denti usando con regolarità il filo interdentale o lo scovolino, due validi alleati per eliminare la placca batterica dalle zone interdentali che non possono essere raggiunte dalle setole dello spazzolino. Così facendo anche l’alito ne gioverà!
  • Ridurre il consumo di dolciumi o di altri cibi ricchi di zuccheri per diminuire la formazione della placca batterica.
  • Seguire una dieta equilibrata, ricca di frutta e verdura e di alimenti che contengono vitamine e minerali essenziali (vitamine C, A e D, calcio, fosforo, potassio, sodio, ferro e magnesio).

Non ti preoccupare: la parodontite può essere curata e tenuta sotto controllo. Cogli i primi campanelli d’allarme e vai dal tuo dentista con fiducia. La prevenzione è fondamentale: meno grave sarà la situazione di partenza, minori saranno i rischi per la tua bocca! Tornare a sorridere è possibile.

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