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Spazzolino duro o spazzolino morbido?

Il ruolo dei dentisti e degli igienisti dentali, oltre alla cura delle patologie del cavo orale, è quello di prevenire eventuali problematiche della bocca. Come? Anche attraverso l’informazione.

Educare i pazienti, grandi e piccoli, e spiegare loro le corrette abitudini in merito all’igiene orale quotidiana, è importante. Al pari di una seduta di detartrasi o di qualsiasi altro trattamento eseguito sulla poltrona dello studio odontoiatrico. Lo spazzolino è uno dei principali strumenti di igiene orale: ma come scegliere lo spazzolino giusto? Ti sei mai chiesto se sia più efficace quello rigido o quello morbido? Ecco qui una guida.

Come scegliere lo spazzolino

Lo spazzolino è lo strumento atto alla pulizia delle 3 superfici visibili di ciascun dente:

  • Vestibolare, ovvero la superficie dei denti posteriori rivolta verso al guancia.
  • Masticatoria o occlusale, rappresentata dalla superficie che va in contatto con i denti dell’arcata antagonista
  • Linguale e palatale, la superficie dei denti rivolta verso l’interno della bocca, ovvero la lingua e il palato.

La scelta dello spazzolino più adatto è estremamente importante, ma anche soggettiva: non esiste, infatti, uno spazzolino universale che vada bene per tutti. In commercio ormai se ne trovano tantissimi e questo può generare confusione. Tra le caratteristiche da prendere in considerazione nella scelta dello spazzolino troviamo:

  • Grandezza della testina, ovvero la parte all’estremità del manico su cui sono attaccate le setole. In generale, per garantire una corretta pulizia dei denti, dovrebbe essere piuttosto piccola e possibilmente arrotondata per evitare di creare traumi a gengive e mucosa. Una testina piccola, infatti, garantisce una maggiore manovrabilità e l’accesso ai denti (come molari e premolari) più difficili da raggiungere. Inoltre, la testina corta consente uno spazzolamento più preciso e mirato, in quanto le setole si adattano maggiormente alla superficie del dente, massimizzando l’effetto pulente.
  • Morbidezza delle setole, permette di classificare gli spazzolini in morbidi, medi e duri, anche se in realtà in commercio si trovano ulteriori sottocategorie come ultrasoft, supersoft, etc. Le setole dure o medie generalmente sono indicate in assenza di patologie e infiammatori, come per esempio gengivite e ipersensibilità. Richiedono inoltre un’ottima tecnica di spazzolamento e una delicata pressione durante l’utilizzo dello strumento. All’aumentare della durezza delle setole, cresce infatti il rischio di danneggiare e irritare denti e gengive.
  • Manico ergonomico, ovvero l’impugnatura, che deve essere comoda e garantire una presa salda dello spazzolino. Esistono in commercio svariati modelli: “antiscivolo”, lievemente ricurvo per facilitare l’appoggio del pollice o particolarmente grosso per facilitare la presa anche alle persone affette da artrite o da qualche forma di invalidità alle mani. In ogni caso, lo spazzolino deve essere comodo e possibilmente in plastica per garantirne l’impermeabilità e una facile pulizia.

Falsi miti: lo spazzolino duro pulisce meglio rispetto a quello morbido

Oggi, tra i falsi miti dell’igiene orale, uno dei più frequenti riguarda proprio la scelta dello spazzolino da utilizzare per la pulizia della bocca. Nella maggior parte dei pazienti, la convinzione è che uno spazzolino con setole dure sia più efficace rispetto ad uno spazzolino con le setole morbide. Oggi possiamo dire che non è così. Uno spazzolino da denti efficace, manuale o elettrico, necessita di setole possibilmente morbide e delicate e di un’elevata densità delle stesse.

Le setole, ovvero le minuscole fibre che compongono la testina all’estremità del manico, se sono morbide garantiscono una maggiore flessibilità. Infatti, possono raggiungere anche scanalature, fessure e spazi dentali stretti e irregolari. Inoltre, la morbidezza delle setole ne determina l’atraumaticità, non provocando danni a denti e gengive, anche se la tecnica di spazzolamento adottata è errata e la pressione esercitata elevata.

Perché le gengive sanguinano?

Sono molte le persone che, durante la pulizia dei denti, si accorgono della presenza di sangue e interrompono lo spazzolamento o lo velocizzano. (in realtà bisognerebbe dedicare a questa operazione almeno 2 minuti). Eppure, il sanguinamento delle gengive non ha nulla a che fare con lo spazzolino, a meno che lo strumento non venga usato in modo traumatico. Il sanguinamento, se non provocato da un trauma, è sintomo di un’infiammazione gengivale e proprio in questi casi è fondamentale ricorrere a uno spazzolino adeguato. Per esempio, se si soffre di sensibilità dentale o dopo aver subito un intervento come un’estrazione o un’apicectomia per la cura un ascesso o cisti, si consiglia di utilizzare uno spazzolino con le setole morbide fino alla completa guarigione della ferita.

L’importanza dello spazzolamento

Un corretto spazzolamento è fondamentale per mantenere denti e gengive sani. Il biofilm batterico, infatti, ben aderente ai denti, può essere rimosso solo tramite un’azione meccanica di strofinamento. Per la maggior parte delle persone lo spazzolamento dei denti è un’azione inconsapevole, quasi un gesto automatico. In realtà questa azione è la più importante tra i fattori di prevenzione delle patologie del cavo orale. Ecco perché stanno aumentano gli studi dentistici e le farmacie che, con il supporto di dentisti o igienisti dentali, organizzano corsi sulle corrette tecniche di spazzolamento e di utilizzo degli strumenti di igiene orale meccanica: spazzolino, scovolino e filo interdentale. Durante l’igiene orale domiciliare bisognerebbe spazzolare la superficie interna, esterna e masticatoria dei denti con uno spazzolino e un dentifricio al fluoro adeguato almeno due volte al giorno per almeno due minuti.

Quale tecnica di spazzolamento adottare?

Esistono molte tecniche per pulire i denti, ma una prima regola molto semplice e pratica è di iniziare dai punti più difficili per poi passare a quelli facili. In molti iniziano a spazzolare la parte anteriore dei denti dimenticando spesso la superficie linguale e palatale, ovvero l’interno dei denti e i molari posteriori. Queste aree, proprio perché più nascoste, sono anche quelle più soggette a carie. Pertanto, il suggerimento è di iniziare dalla parte posteriore della bocca e spostarsi dente per dente, fino a completare tutte le superfici dei denti di entrambe le arcate, inferiori e superiori.

Alcuni professionisti consigliano poi di impugnare lo spazzolino come se fosse una penna. Questa tecnica assicura una pressione non troppo forte su denti e gengive e, anche se strana, è efficace.

Poiché i batteri e la placca di solito si nascondono nel bordo gengivale, ovvero la parte del dente a contatto con la gengiva, il suggerimento degli esperti è di mantenere la testina leggermente inclinata verso il margine della gengiva, formando un angolo di 45°. Durante lo spazzolamento, lo spazzolino deve muoversi formando dei piccoli cerchi, mantenendo sempre metà della superficie delle setole sulle gengive e l’altra metà sui denti. 

Il parere del dentista

Se abbiamo dei dubbi sulla scelta dello spazzolino o sulla tecnica corretta di spazzolamento, ancora una volta possiamo affidarci ai consigli del nostro dentista o igienista dentale di fiducia. Infatti, partendo dalle nostre abitudini e necessità, e valutando lo stato di salute di denti e gengive, ci consiglierà lo strumento e la metodologia adeguata. Rimarremo stupiti di quanta differenza può fare la scelta consapevole di uno strumento fondamentale come lo spazzolino nella nostra routine di igiene orale quotidiana!

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